Nelle foto degli anni 60' sino al 70' c'è tutta la magia del bianco e nero, i grigi esaltano l'interpretazione dell'ambiente, la mancanza del colore non viene percepita come difetto, ma invece esalta ed interpreta in modo completamente differente il mondo ritratto.

Si dice che per fotografare in bianco e nero necessiti una sensibilità particolare, questo forse oggi nell'era del digitale;  negli anni 60' il bianco e nero era l'unica forma di espressione fotografica a costi accessibili, per uno studente senza quattrini.
Però non rinnego nulla di quel periodo, in cui la passione dominava e le ore trascorse in camera oscura erano tante.

Rivedo oggi quegli scatti, maldestramente scannerizzati da negativi pieni di polvere, e ho scelto di non correggere digitalmente proprio per non contaminare quel mondo in cui riconosco la mia giovinezza. Riprovo ancor  oggi sensazioni antiche, e questo è bellissimo, chissà se sanno comunicare anche agli altri.

Valutare quegli scatti oggi è molto difficile, sicuramente l'attenzione al soggetto era forse maggiore da quella odierna in cui molte volte ci si fa condizionare dal colore.

Più avanti vedremo anche degli scatti da negativo colore e da diapositiva, tutte sviluppate e lavorate personalmente.....

Ps. gli scatti della mia infanzia sono di uno zio fotoamatore, (la zio Carletto), e negli anni 50' ce ne erano pochi, che mi fu di esempio per la mia futura passione.